Villa De Vecchi - La "Casa Rossa" in provincia di Lecco


In tema di misteri, fantasmi, luoghi dell'orrore, Villa De Vecchi è ben piazzata in tutte le classifiche. La sua fama di villa più infestata d'Italia se l'è guadagnata negli anni grazie a una combinazione di fattori. In primis il fatto di essere un luogo abbandonato incastonato in una posizione suggestiva ai piedi dei monti; in secondo luogo la particolare struttura architettonica modellata dall'inesorabile scorrere del tempo; chiudendo poi il cerchio con la fama sinistra del luogo, dovuta al fatto di esser stata teatro di presunti eventi macabri avvenuti al proprio interno. Siamo in Valsassina, in un piccolo paesino situato fra Lecco e l'omonimo lago, in questo contesto giace nel più totale abbandono da oltre 30 anni una splendida dimora ottocentesca voluta dalla famiglia nobile dei De Vecchi. 

Sarebbe bello iniziare il racconto della nostra visita con: "era una notte buia e tempestosa" ma corrisponderebbe ad una bugia, non mi sognerei nemmeno lontanamente di visitare questa villa nelle ore notturne, non sono abbastanza coraggioso, se volete però sul web troverete anche video suggestivi relativi a dei "blitz" al calar della tenebre. Arriviamo nei pressi della casa in una calda Domenica autunnale, pochi giorni prima di Halloween. La strada è la provinciale della Valsassina, l'edificio si trova nel piccolo abitato di Cortenova, si può scorgerlo sulla destra, isolato dal resto del paese situato invece sulla sinistra. Davanti a essa è presente un grande prato (un tempo l'immenso e ben curato parco della villa) e sul retro bosco e montagne, location dell'orrore perfetta, non c'è che dire. Il parcheggio è comodo, uno spiazzo usato anche da una ditta locata lì vicino. Siamo soli, sono le tre del pomeriggio, iniziamo ad avviarci verso la facciata ma all'improvviso arriva un'altra macchina, la sensazione di essere seguiti e di trovarsi in un film drammatico si fa strada. Per fortuna erano solo altri curiosi che volevano scattare qualche foto suggestiva vestiti di tutto punto per l'incombente festa delle streghe. Scenograficamente è fantastica, l'intonaco rosso, marchio distintivo della casa, lascia oramai in molti punti posto al bianco dei muri e al verde della vegetazione che avvolge gran parte dell'edificio. 



Sulla sinistra è visibile la casa del custode, un tempo ben riconoscibile perché costruita con un'architettura araba, oggi invece non riesce a reggere il fascino della "casa rossa", la supera solo per il fatto che appare anche più pericolante come struttura.







Torniamo poi a concentrarci su Villa de Vecchi costeggiandone il perimetro; i dintorni sono recintati, ma i varchi d'accesso restano molteplici, mi preme sottolineare però che la struttura resta proprietà privata e proprio per questo motivo non ci siamo addentrati al suo interno. In realtà questa non è l'unica ragione, perché sempre facendo ricorso a Youtube si può constatare che il soffitto è quasi completamente crollato, le scale sono piene di detriti vari, senza parapetto e per di più sottilissime, cadere è un attimo, e a proposito di ciò si sono già verificati casi in passato. Anche dall'esterno si riescono a notare dei particolari molto interessanti; ad esempio il magnifico camino al piano terra, non troppo distante da un vecchio pianoforte semidistrutto. Proprio quest'ultimo è protagonista di una delle innumerevoli leggende che hanno contribuito alla fama sinistra della villa: si racconta che di notte sia possibile udire una melodia proveniente appunto dal pianoforte presente nel salone principale. Altri giurano di aver sentito dei lamenti femminili in prossimità del maniero, che sia il fantasma della moglie del De Vecchi che si pensa morta suicida proprio fra queste mura? A mettere ancor più carne sul fuoco del mistero vi è la leggenda secondo cui Aleister Crowley, occultista britannico, soggiornò proprio qui per alcuni giorni negli anni '20. Si narra che in questo preciso periodo storico la dimora prese il nome di "casa rossa", a causa dei riti satanici e orgiastici che vedevano protagoniste, come da tradizione dell'oscura figura inglese, proprio ragazze dai capelli rossi. Gli anziani del posto giurano d'aver sentito storie di altre strane sparizioni e delitti inspiegabili commessi in questo luogo. Probabilmente ciò è solo il frutto della suggestione e del fascino tenebroso che si respira a ogni passo nella zona. A tal proposito lo storico custode della villa in un'intervista rilasciata alla carta stampata ha smentito categoricamente ogni allusione a eventi violenti avvenuti al proprio interno, affermando scherzosamente che l'unica cosa per cui potrebbe esser famosa la casa dovrebbe essere la polenta taragna magistralmente cucinata dalla madre. Proprio all'ambito culinario mi ricollego per concludere l'articolo; terminata la visita ci dirigiamo verso il poco distante lago di Como, smaniosi di assaggiare degli ottimi pizzoccheri della zona. I misteri, i delitti, l'abbandono di Villa de Vecchi meritano di restare confinati in quel posto, in un'eterna quiete che potrebbe finire in qualsiasi momento con un ultimo boato a coprire per sempre tutto quanto.






BIBLIOGRAFIA e APPROFONDIMENTI: 


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